Degrado e restauro: architetture dipinte a Madrid (1660-1700)
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URI: http://hdl.handle.net/20.500.12226/1598Exportar referencia:
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Fuentes Lázaro, SaraFecha de publicación:
2023-10-04Resumen:
Filippo IV diede impulso, nella Corte spagnola, a un profondo rinnovamento delle arti al servizio della Corona; tuttavia, fu il suo successore, Carlo II, che assunse come obiettivo fondamentale del suo regno il rafforzamento del prestigio della dinastia, moltiplicando il proprio impegno nelle imprese artistiche e intraprendendo importanti opere di conservazione. Tali interventi si proponevano di estendere agli ambiti religiosi della Corte la partecipazione al cerimoniale cortigiano, allo scopo di aggiornare la presenza dell’autorità reale e rafforzare le pratiche di culto che conformavano la pietas austriaca. Nel presente contributo ci soffermeremo in particolare sulla politica di ristauro materiale e simbolico, sviluppata in complessi di significato speciale per la dinastica asburgica. Oltre all’ampia ristrutturazione di El Escorial in seguito all’incendio del 1671 e all’ultima fase della sua decorazione murale, esamineremo i lavori di restauro, affidati a Dionisio Mantuano, della quadratura del Salón Grande nell’Alcázar madrileno, il luogo da cui questo tipo di decorazione penetrò e si diffuse nella Corte, essendo tale stile associato al patronato regio e alla maestà. La maggior parte delle più importanti opere di rinnovamento fu intrapresa dopo l’arrivo in Spagna di Luca Giordano, autentico protagonista artistico del regno di Carlo II; il Giordano lavorò nella riparazione dell’interno di San Antonio de los Alemanes e in altre luoghi di speciale rilevanza simbolica, come la cappella dell’Alcázar e gli affreschi sopra l’altare maggiore della Real Basílica de Nuestra Señora de Atocha.
Filippo IV diede impulso, nella Corte spagnola, a un profondo rinnovamento delle arti al servizio della Corona; tuttavia, fu il suo successore, Carlo II, che assunse come obiettivo fondamentale del suo regno il rafforzamento del prestigio della dinastia, moltiplicando il proprio impegno nelle imprese artistiche e intraprendendo importanti opere di conservazione. Tali interventi si proponevano di estendere agli ambiti religiosi della Corte la partecipazione al cerimoniale cortigiano, allo scopo di aggiornare la presenza dell’autorità reale e rafforzare le pratiche di culto che conformavano la pietas austriaca. Nel presente contributo ci soffermeremo in particolare sulla politica di ristauro materiale e simbolico, sviluppata in complessi di significato speciale per la dinastica asburgica. Oltre all’ampia ristrutturazione di El Escorial in seguito all’incendio del 1671 e all’ultima fase della sua decorazione murale, esamineremo i lavori di restauro, affidati a Dionisio Mantuano, della quadratura del Salón Grande nell’Alcázar madrileno, il luogo da cui questo tipo di decorazione penetrò e si diffuse nella Corte, essendo tale stile associato al patronato regio e alla maestà. La maggior parte delle più importanti opere di rinnovamento fu intrapresa dopo l’arrivo in Spagna di Luca Giordano, autentico protagonista artistico del regno di Carlo II; il Giordano lavorò nella riparazione dell’interno di San Antonio de los Alemanes e in altre luoghi di speciale rilevanza simbolica, come la cappella dell’Alcázar e gli affreschi sopra l’altare maggiore della Real Basílica de Nuestra Señora de Atocha.
Palabra(s) clave:
Pintura Mural
Quadratura
Luca Giordano
Carlos II
Madrid
Conservación y restauración