Didattica gesuita della Prospettiva de’ pittori ed Architetti
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URI: http://hdl.handle.net/20.500.12226/1599Exportar referencia:
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Fuentes Lázaro, SaraFecha de publicación:
2023-10-04Resumen:
Pozzo dichiarava il suo atteggiamento empirico presentando sua “facilità in questa professione, con l’esercitio (sic) continuato di molti anni”20, parafrasando Vignola e un altro gesuita, Jean Dubreuil, e faceva riferimento alla sua mancanza di erudizione richiamando il luogo comune della “mancanza di maestri e di libri” in materia, per giustificare la comparsa di ancora un altro trattato sulla prospettiva. Il paradosso dei volumi di Andrea Pozzo rientra nella sua capacità di dimostrare che era stato raggiunto il punto più alto della letteratura artistica a tal proposito, tanto che ne rimaneva solo una diffusione semplificata: era ora possibile imparare la rappresentazione prospettica e la quadratura in modo convenzionale e indipendente, attraverso un trattato che avrebbe raggiunto ogni angolo d’Europa e del mondo coloniale21. Pozzo si rivolgeva a pittori e architetti, ma dalla parte dei primi; mostrava all’allievo la capacità della pittura di generare stupore con la educazione visiva e manuale, dimostrando così il suo status di esperto nel gestire e manipolare le diverse circostanze della visione delle sue opere e la sua padronanza della percezione illusoria. L’essenza dell’arte di Pozzo, rivelata nella sua didattica della prospettiva, è il potere di esaltare lo spettatore e, a tal fine, la coltivazione dell’inganno e la volontà di svelarlo diventano il motore di tutta la sua produzione
Pozzo dichiarava il suo atteggiamento empirico presentando sua “facilità in questa professione, con l’esercitio (sic) continuato di molti anni”20, parafrasando Vignola e un altro gesuita, Jean Dubreuil, e faceva riferimento alla sua mancanza di erudizione richiamando il luogo comune della “mancanza di maestri e di libri” in materia, per giustificare la comparsa di ancora un altro trattato sulla prospettiva. Il paradosso dei volumi di Andrea Pozzo rientra nella sua capacità di dimostrare che era stato raggiunto il punto più alto della letteratura artistica a tal proposito, tanto che ne rimaneva solo una diffusione semplificata: era ora possibile imparare la rappresentazione prospettica e la quadratura in modo convenzionale e indipendente, attraverso un trattato che avrebbe raggiunto ogni angolo d’Europa e del mondo coloniale21. Pozzo si rivolgeva a pittori e architetti, ma dalla parte dei primi; mostrava all’allievo la capacità della pittura di generare stupore con la educazione visiva e manuale, dimostrando così il suo status di esperto nel gestire e manipolare le diverse circostanze della visione delle sue opere e la sua padronanza della percezione illusoria. L’essenza dell’arte di Pozzo, rivelata nella sua didattica della prospettiva, è il potere di esaltare lo spettatore e, a tal fine, la coltivazione dell’inganno e la volontà di svelarlo diventano il motore di tutta la sua produzione
Palabra(s) clave:
Pintura Mural
Andrea Pozzo
Perspectiva Pictorum Architectorum
Perspectiva
Teoría del Arte